LA CADUTA DI BERLUSCONI E LA POLITICA. ATTENZIONE A NON FARE UN PASSO INDIETRO INVECE CHE UN "PASSO IN AVANTI"
LA POLITICA DELLA GENTE
E NON DELLE "BANCHE D'AFFARI" E DEI POLITICI-IMPRENDITORI
Quello che è accaduto nell'ultimo anno e mezzo, nel PDL, è stato veramente uno degli spettacoli più inqualificabili e deprimenti a cui si potesse assistere.
Il balletto del vai e vieni, "in e out" nel PDL, di personaggi inquietantii, avventurieri non solo della politica, bensì dell'esistenza, ha espresso un qualcosa di autenticamente ripugnante che ha totalmente compromesso il rapporto tra politica e gente comune. Ignobile, oltretutto, è stato l'atteggiamento dei politici, orientato a far credere che ci si potesse anche abituare a quei rituali squallidi e di aver fatto precipitare la politica, in una dimensione tra le più basse che si ricordino, nell'intera storia d'Italia. Anzi, aggiungerei, proprio nel bel mezzo del suo 150° anniversario. Tutto ciò ha disgustato e impresso la netta sensazione, nell'immaginario collettivo che la politica italiana avesse bisogno di avviare un'ineludibile profondo processo di revisione e di cambiamento, a partire dagli uomini, per arrivare ai rituali, al linguaggio, alla forma di partito e via discorrendo.Non si può immaginare di transitare dalla prima alla seconda repubblica e da questa eventualmente alla terza, mantenendo in sella gli stessi sterili questuanti che popolano le stanze del potere, da decenni, mantenendo lo stesso stile, gli stessi slogan, le medesime icone, gli stessi modelli comportamentali, le stesse modalità di selezione della classe dirigente, lo stesso modo di reclutamento delle risorse economiche, destinate alla politica.
In molte occasioni, negli ultimi anni, si è sentito parlare dei politici come "imprenditori". E' utile domandarsi, con un filo d'inquietudine: ma imprenditori di cosa ? Quel'era e qual'è l'oggetto del loro intraprendere ? Gente che per far politica riesce, in men che non si dica, a mobilitare capitali rilevanti.
Esistono gruppi ed aggregazione di politici o, se vogliamo adottare un più sofisticato stilema semantico, definiamole "comunità militanti" che sono delle vere e proprie Merchant Bank (banche d'affari) che per far fronte ad una campagna elettorale, non esitano a mettere mano a 500.000 euro, un milione, due o tre di euro e sempre più' su.
Ma questa gente, spesso non agiata, dove recluta queste risorse ? Domandina banale, banale.
Vogliamo continuare a non chiedercelo ? A far finta di nulla ? Come si faceva negli anni 80 e 90, quando tutti sapevano che politica, affari, appalti e mazzette erano la regola ?
Continuare su questa strada, facendo finta di nulla ?
Non si può "abbozzare" oltre.
Le repubbliche cambiano di nome, se cambiano i protagonisti. Ma non un cambiamento gattopardesco. Abbiamo tutti bisogno di un cambiamento reale, profondo, radicale. Occorre estirpare il modello, a cui molti politici continuano ad ispirarsi. Il modello in cui la politica si coniuga, inscindibilmente, con il danaro che scorre a fiumi. Non il loro, ma quello degli italiani. Estirpare dalla convinzione generale che la politica si identifichi con il privilegio e non con una condizione di prestare servizio della gente ed al bene comune.
Se ne siamo capaci e se ne abbiamo voglia, dobbiamo ritornare ad iniettare semplicità nella politica, a far scegliere la gente, ma senza paventargli che l'uomo giusto fa il paio con i "favori personali" che il politico potrebbe farci.
Chi oggi siede negli scranni di tutte le assisi elettive, si faccia da parte. Torni a fare il proprio lavoro. Non esiste il lavoro del politico di professione e cioè' per tutta la vita.
Se fosse così, mi verrebbe da dire, anzi da chiedere conto, ai cosiddetti politici professionisti, dei risultati del loro "sbattersi" per concludere qualcosa. Gli chiederei "che risultati hai ottenuto dopo 10 anni che sei seduto su quella poltrona?". Ed avrei tutto il diritto di chiederlo perché' questi signori, sono li con i soldi di tutti i cittadini, vivendo di mille privilegi e di costosissime remunerazioni.
Tornino alle loro occupazioni, ammesso che ne abbiano qualcuna. Altrimenti si rimbocchino le maniche e si mettano a lavorare sul serio.
Massimo Scorretti
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