LA SMOLECOLARIZZAZIONE DELLA POLITICA ITALIANA


LA POLITICA ITALIANA VERSA IN UNA CRISI AGONICA
GLI ATTUALI AGGREGATI TENDONO AL DEGRADO MOLECOLARE ALL'INELUTTABILE DISSOLVIMENTO. 
LE NUOVE ED INSTABILI PIATTAFORME AGGREGANO IL CONSENSO

Le società e le loro forme di aggregazione cambiano. Si modificano attraverso modificazioni impercettibili, ma continue che le trasformano nei loro tratti essenziali. La velocità è la variabile che condiziona questi processi di trasformazione delle aggregazioni comunitarie e societarie. 
Alla base di questo tangibile fenomeno mutazionale, vi e' la perdita della geometria politica, intesa come elemento di regolazione, di marcatura dei tempi e di identificazione di spazi e volumi discendenti da movimenti del pensiero. Si stanno disaggregando le molecole che in passato hanno rappresentato l’architettura tridimensionale e la dimensione volumetrica della politica. E’ in atto una lenta, ma inesorabile smolecolarizzazione, un sovvertimento della collocazione delle molecole, nello spazio geometrico della politica. Questo fenomeno, in atto da tempo, ma attualmente ben più' evidente, genera una totale confusione nella testa di quelle persone - che sono la maggior parte - che necessitano di guardare alla politica attraverso il filtro della geometria e delle collocazioni statiche del pensiero, nelle caselle predefinite dello spazio politico. 
I fenomeni entropici che stanno rivoluzionando le dinamiche relazionali e sociali, determinano la comparsa di piattaforme di aggregazione di idee e di intenzioni che durano lo spazio di pochi istanti ed alterano costantemente il connotato di una società che diviene in questo modo ipervariabile e tende sempre più' ad autodeterminarsi e ad evolvere e modificarsi con estrema rapidità. Tutto ciò' avviene, non già' in risposta ad un progetto ideale, pensato dall'uomo, bensì a modificazioni spontanee, dovute ad una costante smolecolarizzazione e riaggregazione casuale delle molecole geometriche, all'interno delle quali sono inscritti i contenuti valoriali percepiti da ognuno di noi. La mancanza di punti di riferimento certi, per coloro che ancora ricercano nella società un ordine stabile nel quale orientarsi, determina smarrimento, agitazione, confusione e paura. L’estrema fluidità e variabilità delle società attuali, determina il ricorso alla navigazione a vista, animati da nessuna certezza, nessuna boa o fari che servano agli individui per poter stabilire una rotta di navigazione. Qual è la relazione che oggi lega la politica, il sovvertimento del suo spazio, e quei concetti geometrici (destra-sinistra e centro) che da oltre 200 anni rappresentano, in politica, un utilissimo – anche se obsoleto e didascalico – punto di riferimento ? La velocità con cui avvengono i cambiamenti nella società odierna. IL Tempo è l’altra variabile interessata nel processo. Velocità elevate e tempi brevissimi, influiscono sullo spazio, anche politico, espandendolo e ritraendolo, determinandone un mosaico fluido, in permanente evoluzione.
Oggi la politica vede smaterializzarsi il proprio spazio e le proprie geometrie di riferimento perchè la velocità delle modificazioni (che si realizzano in tempi ristrettissimi) che avvengono nella società, fanno si che le posizioni spaziali predeterminate della politica ed i relativi contenuti, siano non in sintonia ed in accordo con quanto si realizza, in tempi brevi e con elevata velocità, nel cuore degli aggregati societari. C’è una disinergia evidente tra quanto predicato dalle forze politiche di centro, destra e sinistra e quanto pensano coloro che ritengono di essere organici alle relative categorie spaziali (destra, centro e sinistra) della politica. Questi ultimi, ogni giorno di più, finiscono per verificare il loro disallineamento tra quanto pensano e percepiscono nella vita reale e quelli che sono i dettati quasi assiomatici delle relative ideologie o idee di parte, espressi tramite le posizioni (sempre tardive ed inattuali) assunte dai relativi partiti politici. A questo punto che siano saltate tutte le relazioni tra geometria e politica, tra destra e sinistra, secondo gli schematismi di un tempo e' un elemento chiaramente incontrovertibile.
Proprio in risposta a questi fenomeni, si parla oggi di presentismo ed ancora di futurismo. Con un presente immensamente compresso e ipervissuto che esita nell'immediato divenire che e' a sua volta il primo gradino di un futuro dilatato percepito da alcuni come momento di angoscia e smarrimento spaziale e da altri come speranza di ritrovare una rotta ed un destino, nell'immensa indefinizione di un orizzonte nichilista.
La velocita' che ci obbliga ad un continuum di cambiamenti e di movimento, non ci lascia il tempo per trovare un suolo, uno spazio, una terra, dove mettere radici e consolidarsi. Uno spazio dove impiantare radici, valori, identita' dal quale ripartire, per consolidare una reminiscenza, in cui sia racchiusa una visione del mondo. 
Presente e divenire che si alternano nel cadenzare i tempi della nostra esistenza, ci obbligano a correre senza riprendere fiato, senza ragionare, senza capire in quale direzione dirigere la nostra forza e spendere le nostre energie.
 Massimo Scorretti

Commenti

Post popolari in questo blog

NUOVE IDEE PER LA POLITICA. DE-COSTRUIRE PER RITROVARE SEMPLICITA' E CREATIVITA'

LA CADUTA DI BERLUSCONI E LA POLITICA. ATTENZIONE A NON FARE UN PASSO INDIETRO INVECE CHE UN "PASSO IN AVANTI"