COME PARLARE ANCORA DI POLITICA IN ITALIA ?


ASCOLTARE I CITTADINI ESPRIMERSI SULLA POLITICA ATTUALE E SUI SUOI PROTAGONISTI LASCIA SBIGOTTITI. 
NESSUNA POSSIBILITA' DI OPERARE DISTINZIONI TRA "BENE" E "MALE".
TUTTI NEL TRITACARNE.
QUANDO SI DICE "CAMBIARE TUTTA LA CLASSE POLITICA ATTUALE",  OPPURE "TUTTI I POLITICI A CASA" NON SONO SLOGAN QUALUNQUISTI, POPULISTI, MA UN'INDEROGABILE NECESSITA'.

I politici militanti un po' in tutti gli schieramenti partitici attuali, da tempo si affannano a dire "non facciamo di tutta l'erba un fascio", a ribadire, fino allo sfinimento, che non tutti i politici sono uguali che ne esistono molti onesti che non tutti rubano e sono corrotti ecc. ecc. 
Bene, nessuno ha ragione di dubitare di tutto ciò. Anzi, aggiungiamo che sarebbe statisticamente impossibile raggiungere il 100% di corruzione, in seno a ciò che popolarmente viene definita la malapolitica. 
Il punto non è questo. Il punto sta nel fatto che anche coloro che non rubano che non si fanno corrompere che non si sono fatti attrarre dalla vita dorata rappresentata dai benefici e dai privilegi di cui godono i parlamentari nazionali, gli "onorevoli" regionali, provinciali, comunali (di certe grandi città), anche queste cosiddette persone, irreprensibili, erano sinfonicamente inserite in questa montagna di nefandezza che lentamente nel corso degli ultimi mesi, anni si è concretizzata agli occhi dei cittadini italiani.
Non ho mai visto, ad esempio, persone nel PDL, nel PD, nella Lega, nell'IDV, come pure negli altri schieramenti minori, denunciare pubblicamente, reiteratamente ciò che accadeva nelle diverse assisi istituzionali. Anche gli "onesti" tacevano, allineandosi a quanto accadeva. Dove sono le denunce pubbliche del marcio che esisteva ? Dove sono i "manifesti" di pubblica denuncia di queste scandalose tendenze che si registravano in seno alle istituzioni e nelle loro immediate vicinanze. 
Niente, solo un assordante silenzio che equivale a rappresentare una sorta di colpevole consenso e condiscendenza con quanto accadeva. Troppo facile affermare "noi le battaglie le facevamo da dentro il sistema". La domanda, a questa risposta istintiva che alcuni danno, è la seguente: ma i soldi dei finanziamenti pubblici ai gruppi politici della Regione Lazio (fino al tetto inverosimile di circa 20 milioni di euro l'anno) qualcuno l'ha denunciato pubblicamente ? Non ci venite a dire - come ha fatto la Polverini - che nessuno se n'era accorto di questo fiume immenso di danaro che tutti usavano loro piacimento. Tutti lo usavano. Le indagini lo chiariranno.
Tornando al focus del nostro intervento, la ratio che ci porta ad affermare che occorre un repulisti generale è tutta in quanto appena detto sopra. I politici conniventi con il sistema, coloro che sapevano, anche se non artefici o al centro di fenomeni di corruzione, non sono meno responsabili - sotto il profilo dell'etica pubblica - di coloro che hanno rubato e che dovranno rispondere nelle sedi opportune.
Occorre rifondare la politica in Italia e quindi fare PIAZZA PULITA e ripartire da zero.
Massimo Scorretti

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