QUALE LEGGE ELETTORALE ? DALLE DESIGNAZIONI CALATE DALL'ALTO, AL VOTO DI SCAMBIO, PASSANDO PER LE PRIMARIE


Siamo tutti d'accordo, la legge elettorale attuale va cambiata e bisogna anche far presto, in modo tale che le prossime consultazioni politiche possano esser espletate con il nuovo strumento elettorale. E fino a qui siamo tutti d'accordo. Dove iniziano i problemi, tuttavia, è quando si tratta di individuare un nuovo sistema che metta tutti d'accordo. Tutti o quasi, almeno.
Se il grido più diffuso nel panorama politico attuale è: No al Porcellum, in molti si sono subito sbrigati ad aggiungere, no al Mattarellum e cioè alla precedente legge elettorale, al quale si approderebbe, ineludibilmente, nel momento in cui si dovesse abolire, per via referendaria, il tanto odiato Porcellum, di conio Leghista (il ministro Calderoli ne ha disconosciuto la paternità anche se a cotanta prole proprio lui dette il nome). 
Ma se diciamo no anche al Mattarellum, quale sarebbe il successivo orizzonte ? Tornare al proporzionale, tanto caro agli apologeti dei governi retti dagli spettri del passato, noti, con quei nomignoli di derivazione geometrica euclidea, come, tri-tetra-pentapartito ? Oppure dovremmo affidarci a nuove operazioni di ingegneria elettorale, per identificare nuove metodologie ?
C'è chi vede in un ritorno al Mattarellum, un terreno di designazione dei propri rappresentanti in Parlamento, identificati tramite le "preferenze", solo apparentemente, più democratico. Infatti le "preferenze", da sempre, sono considerate, dai politici, facile merce di scambio, su cui far leva per promettere favori ad personam, in cambio del consenso personale.
Questo fa capire come, nel campo elettorale, tutte le verità siano possibili. Se si usa la via del consenso, tramite l'espressione della preferenza, si va incontro al problema del voto di scambio; se la preferenza non viene espressa, si parla di candidati "calati dall'alto" e di non partecipazione dei cittadini al processo di selezione e scelta dei candidati e degli eletti. Ed allora ? L'altra strada indicata, sarebbe quella delle Primarie, in maniera tale che ogni partito procede alla selezione preliminare dei candidati da presentare alle elezioni che dovrebbero essere scelti democraticamente dagli iscritti e simpatizzanti a quel partito. Una volta selezionati, con lo strumento delle Primarie, saranno quelli a partecipare alle elezioni e poi solo in base al consenso, si potrebbe arrivare alla definitiva elezione, nel ruolo in cui ci si è candidati. 
Ma se è vero che il consenso si può comprare, al momento del voto, è altrettanto vero che il medesimo consenso si potrebbe acquistare anche per le primarie. Quindi ? Siamo ancora di fronte alla medesima empasse di prima. Il contraltare a tutto ciò' cosa sarebbe ? La designazione dei candidati da parte dei segretari di partito ? No Grazie. E' meglio esporsi al rischio, tutto italiano, delle preferenze e delle primarie che non all'attuale sistema. Intanto iniziamo a riappropriarci della possibilità di scelta, poi penseremo a non farci comprare dai politici di turno. Con le primarie chi e' aduso "comprare" il consenso, dovrà farlo due volte, prima per le primarie e poi per l'elezione definitiva. Se si vigila e si denunciano queste situazioni, probabilmente instaurare il mercato delle vacche sarà più difficile. Occorrerebbe, inoltre, una legge durissima e spietata verso coloro che utilizzassero questo sistema del voto di scambio. Un paio di provvedimenti aggiuntivi potrebbero anche scoraggiare le facili candidature. Uno, ad esempio, sarebbe la drastica riduzione dei privilegi e delle remunerazione dei parlamentari. Il secondo provvedimento sarebbe quello di privare del diritto di potersi candidare, a coloro che hanno "sollecitato" in maniera impropria, i cittadini a votarli.  Una terza sarebbe quella di limitare i mandati elettorali parlamentari e regionali, a due e non oltre, facendo tornare al loro precedente lavoro i politici, senza creare strade preferenziali di sorta che ne sanciscano la cristallizzazione nell'universo perpetuo della politica.
Un intreccio di provvedimenti ben articolato, potrebbe rappresentare un valido baluardo per far tornare la politica ad orizzonti più normali e più umanamente sopportabili.
Massimo Scorretti

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