FUNZIONA LA TEORIA "DELL'USATO SICURO" IN POLITICA ?

Rieccoci qua a parlare di politica.  Il solo pronunciare questa parola, fa venire alla gente, una sorta di reazione allergica e di intolleranza.  
Perché ? Cosa  è successo tra la politica ed il senso comune, o meglio, il sentimento popolare della gente ? 
Che cosa si è inceppato in questo nostra Italia ?
La  politica, da sempre, si è interessata di costruire un modello di società. 
Tuttavia da  anni la politica non fa più il suo mestiere e cioè non costruisce un modello di società secondo un proprio punto di vista, ma si limita a rincorrere una società in continuo ed autonomo sviluppo e modificazione, in quanto non è in grado di incidere sugli sviluppi autonomi della società. Essa non è in grado di modularne le pulsioni e di armonizzarne gli sviluppi, secondo un proprio schema ed una propria visione. La politica, da tempo, fa altro e cioè rincorre la.società che in maniera tumultuosa e selvaggia si modifica. Si limita a stare a guardare e a prendere misure che non sono in grado di governare, l'architettura e le articolazioni, di una società sempre più complessa ed esigente.
La politica rincorre una società che si autodetermina, in risposta ad altri impulsi, primo tra tutti l’economia globale. Quindi, la politica si limita a guardare e non fornisce risposte, concrete ed adeguate, ai problemi della gente. 
Se questa è l’analisi, sbrigativa e sintetica, delle condizioni in cui versa, oggi, l’universo politico italiano, travolto da una crisi esiziale di credibilità e di fiducia, cionondimeno a noi non piace parlare di anti politica. 
Non vogliamo cedere alla tentazione, un po’ qualunquista ed ubiquitariamente diffusa, di dire che gli altri partiti sono brutti e cattivi.
Vorremmo essere tutto il contrario di ciò che la politica, sino ad oggi, ha rappresentato. E per fare questo chiamiamo a raccolta tutti le persone capaci e di buona volontà che vogliano impegnarsi per il bene di questa nostra Italia. La domanda che in questi giorni è suonata, in maniera più ricorrente, alle mie orecchie è stata: ma c’è realmente bisogno di un nuovo partito, di un’ulteriore forma di aggregazione politica? È difficile sottrarsi alla stringente pertinenza di una domanda del genere.
Dobbiamo avere la forza di comunicare alla gente che un gruppo di persone perbene e capaci, un gruppo di gente comune, ha semplicemente deciso d’impegnarsi per dare un contributo alla propria nazione, un contributo per l’Italia.
Un  amico ieri sera mi ha detto: "invece di pensare a costruire un nuovo soggetto politico, preferisco un “usato sicuro” !" 
 
Ma siamo sicuri che l’usato di oggi, in politica, è sicuro ? Circolano sulle strade ed autostrade della politica italiana “veicoli” politici sgangherati e logori – vecchi di oltre 20 anni – inadeguati per i tempi in cui viviamo. Tali "veicoli", ammesso pure che siano ancora in grado di muoversi, rischiano seriamente di lasciarti in mezzo alla strada. La risposta, alla questio del "nuovo partito" è semplice e cioè fintanto che assisteremo a spettacoli indecenti come quelli che da anni ormai sono sotto gli occhi di tutti e se i motivi ispiratori della nascita di nuovi partiti sono la buona fede, la voglia onesta di fare, di cambiare in meglio, il futuro di questa nostra Italia, allora possiamo dire che è legittimo e doveroso impegnarsi nella creazione di un nuovo progetto politico. 
Troppo ovvio ? Troppo scontato ? Forse, ma non ci sono alternative quando la nave affonda e tutti continuano a pensare solo ai cavoli loro.
Mi interesso di welfare, ma in parole più semplici, di progetti per il benessere delle persone che vivono integrate in una società.
E quando si parla di benessere parliamo di lavoro, di assistenza, di previdenza e soprattutto di sanità. 
Questi temi, sono il fulcro essenziale della nostra esistenza. Oggi nel nostro paese la popolazione diventa sempre più vecchia.
Ciò fa aumentare la quantità di risorse necessarie per mantenere il livello di benessere e la qualità della vita delle persone ad un livello accettabile.
Nel bel mezzo di una società sempre più anziana e che continua ad invecchiare e con le nascite al minimo storico, ancora continuiamo ad avere il pediatra obbligatorio, quando dovremmo avere, di sicuro, il geriatra che si occupi in maniera continuativa della grande massa di anziani che rappresentano una percentuale importante della popolazione italiana.
Ma la domanda, centrale, continua ad essere: siamo in grado di sostenere una sanità gratuita per tutti, ad un livello qualitativamente elevato?
Urge  una riforma complessiva di questo tema centrale della vita pubblica italiana. 
Quello che possiamo garantire è che il nostro impegno, su questo fronte, sarà continuo e qualificato.


MASSIMO SCORRETTI

Commenti

Post popolari in questo blog

LA SMOLECOLARIZZAZIONE DELLA POLITICA ITALIANA

NUOVE IDEE PER LA POLITICA. DE-COSTRUIRE PER RITROVARE SEMPLICITA' E CREATIVITA'

LA CADUTA DI BERLUSCONI E LA POLITICA. ATTENZIONE A NON FARE UN PASSO INDIETRO INVECE CHE UN "PASSO IN AVANTI"