LA RIVOLUZIONE DEL CENTRO DESTRA E LE VARIABILI MICRO & MACRO. TANTE PAROLE MA I "FATTI" TARDANO AD ARRIVARE
A sentir parlare alcuni politici che sedevano ieri nell'emiciclo della camera, mentre parlava Berlusconi ed il neo segretario del PDL Angiolino Alfano, si può' parlare di "evento epocale" e di "decisiva svolta innovativa" nel quadro della politica di centro destra. E' bastato il discorso di Alfano di pochi minuti per far intravedere prospettive rivoluzionarie. La palingenesi del nuovo centro destra italiano. Che cosa avrà' mai detto, ieri, il delfino di Berlusconi per far invocare il cambio di marcia, il salto generazionale, la rivoluzione politica ?
Abbiamo visto un Alfano ossequioso e deferente verso il Cavaliere (ci mancherebbe altro che non lo fosse) che ha inanellato una serie di affermazioni, a dire il vero piuttosto scontate che spesso ritroviamo nei discorsi di molti politici. Cio' ha suscitato un'eccitazione, a dire il vero piuttosto immotivata, nei banchi della camera tra molti deputati del PDL. Quanti discorsi abbiamo già' sentito in questi anni, cadenzati da un'enfasi oratoria orientata ad aprire le porte al futuro, al rinnovamento, alla rivoluzione, alla meritocrazia che duravano giusto il tempo della loro affermazione e che poi esitavano nel consueto nulla di fatto ?
La gente non vuole più' chiacchiere, ma solo i fatti. E quei politici di centro destra (provenienti dalla destra italiana) che sempre si sono ispirati ai "fatti", dovrebbero saperlo meglio degli altri, invece di gioire passivamente. Si inizi a cambiare il sistema, da adesso, da subito. Si inizi la riforma delle istituzioni, riportando la politica ed i suoi ambienti di platino ad una dimensione umana, in cui la politica ridiventi servizio e non privilegio.
Questo vuole la gente. E poi ladri ed imbecilli escano immediatamente dalle aule parlamentari.
Altrimenti il quadro non muta e siamo alle solite, con i politici chiusi nelle loro conventicole, nei loro rituali, nei loro proceduralismi, nella loro dialettica e consuetudini che finiscono, invariabilmente, con il distaccarsi dalla vita reale. Perdono il contatto con gli umori popolari, con il sentimento diffuso della gente, con i problemi delle persone, con le difficoltà' quotidiane che incontrano le medesime, confrontandosi e scontrandosi con un paese antiquato, in cui in tutte le cose vi sono difficoltà' di tutti i generi ed ostacoli insormontabili. In Italia non c'e' nulla che sia semplice, vi sono difficoltà' ovunque e gli italiani, dal canto loro, per aggirare gli ostacoli hanno imparato ad arrangiarsi come meglio possono. E spesso coll'arrangiarsi si pongono al di fuori della legge.
I politici dal canto loro, non sanno far di meglio che attaccarsi alle preposizioni di un discorso politico, ai didascalismi e tecnicismi delle procedure parlamentari, ai funambolismi e tatticismi usati per confrontarsi all'interno delle loro dorate aule, di cui traspare all'esterno solo il rilievo dei lussi e dei privilegi, a cui gli stessi sono adusi, a scapito di chi tira la cinghia, di chi e' precario o di chi ha perso il lavoro e non lo ritrova. Gli italiani, in massa, non ne possono più' di questa massa pletorica di inefficaci privilegiati che non riescono a cavare un ragno dal buco. Persi nel cincischiare nel MICRO del loro COSMO hanno da lungo tempo perso di vista i problemi MACROSCOPICI sofferti, o meglio patiti, dalla gente comune. E' gente che vive distaccata dalla vita reale, anche se immagina o pensa di essere collegata alla medesima. Il futuro e' nella riforma di un sistema corrotto ed inefficace e nel cambio di una classe politica e dirigente che ha dimostrato di valere poco o nulla. La politica ed i politici attuali non hanno ne' la forza, ne' la volontà' di fare tutto ciò e il nostro paese e gli italiani stanno pagando il fio di questa inettitudine ed incapacità.
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