BERLUSCONI COSTRUISCE E FINI DE-COSTRUISCE PER RICOSTRUIRE - Fini interprete del decostruttivismo alla Derrida

Sembrerebbe proprio così: uno è uomo di sostanza e di progetto, costruttore e realizzatore, anche di sogni e l'altro è uomo di teoria e di politica, in apparenza poco concreto, orientato alla critica e alla demolizione o meglio alla "decostruzione" che dir si voglia. 
L'uno vuole costruire il Ponte di Messina ed ha ricostruito in pochi mesi molti degli alloggi venuti giù a l'Aquila a causa del terremoto, mentre l'altro eccolo la a dare mazzate e picconate su PDL e su Berlusconi ed i propri progetti. Fini è oggi un uomo scontento, depresso, che deve subire le posizioni di una schiacciante maggioranza politica che alberga all'interno della sua stessa dimora. E mentre ieri, Fini, dettava le regole dei giochi e faceva il bello e cattivo tempo, senza ascoltare nessuno, all'interno della sua propria dimora di ieri, Alleanza Nazionale, oggi, eccolo li bloccato a rivendicare le medesime cose che lui non concedeva, quando altri le chiedevano. Deve essere veramente una brutta situazione in cui trovarsi. Oggi Fini vuole decostruire per ricostruire un nuovo progetto, piu' ambizioso, un progetto per il Futuro. Un progetto che vada oltre la destra e la sinistra, non per slogan, ma per intenzioni.
Fini oggi interpreta bene il pensiero de-costruttivista del filosofo francese Derrida, in cui sembra prevalere una tesi legata alla prevalenza della dialettica politica democratica come elemento portante e sovraordinato, rispetto alla sana, spesso solo dichiarata, "politica del fare" tanto cara al cavalier Berlusconi. 
Fare va bene, ma fare cosa, e soprattutto: Fare Quando?

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