BERLUSCONI E IL SUO SCACCO MATTO ALLA DESTRA IN 10 MOSSE


di Massimo Scorretti

Bravi come Berlusconi nel portare a termine una Mission come quella di annichilire il centro destra e la destra italiana, in quattro e quattr'otto, non ce ne sono stati tanti. Berlusconi in questo è stato un fenomeno. Praticamente ha cancellato una forza politica dalla scena politica nazionale. E non una forza qualsiasi ma, numeri alla mano, è come se avesse cancellato la sua creatura. Con i numeri di oggi, la vecchia FORZA ITALIA (il suo consenso), è come se non ci fossero più. 
Chi ha seguito nel corso degli ultimi venti anni le vicende politiche di questo paese, ricorderà che Forza Italia era un partito che arrivava a sfiorare il 30% e che Alleanza Nazionale era un altro partito che si muoveva intorno al 13-14% dei consensi. Due forze politiche che a dir poco arrivavano, nei periodi migliori, al 40-42% dei consensi. 

Ebbene, oggi le due forze politiche, stando alle previsioni arrivano si e no intorno al 15% e di certo potrebbero calare e non salire. Considerato che il 15.3% ha rappresentato la massa critica dei soli voti di Alleanza Nazionale (dato 1996) è come se il consenso di Forza Italia sia evaporato, dissolto, svanito, scomparso. 
In circa tre-quattro anni, Berlusconi ha distrutto una credibilità personale, politica, di consenso popolare, comunitaria, identitaria che raramente erano appartenute ad una forza politica o ad una coalizione di forze politiche.
E' svanito il consenso di Forza Italia, annichilito dalla forza dirompente delle 10 mosse con cui Berlusconi ha dato scacco matto alla destra e di conseguenza a se stesso.

Vediamo le 10 mosse del suicidio

Mossa Uno - Berlusconi sensibilizza e facilita la scissione di Storace da Alleanza Nazionale 
Mossa Due - Berlusconi mette Casini nella condizione di lasciare la coalizione di centro destra
Mossa Tre - Berlusconi mette tutti nello stesso contenitore e crea il PDL
Mossa Quattro - Berlusconi crea un asse privilegiato con la Lega infischiandosene del bilanciamento interno con altri esponenti del PDL
Mossa Cinque - Berlusconi illude Fini con false aspettative non immaginando che una reazione politica di Fini poteva essere letale per il PDL
Mossa Sei -  Crea negli italiani aspettative enormi, gonfiate, difficilmente realizzabili, crea la metafora del sogno che una volta svanita lascia tutti increduli, irritati, sgomenti, incazzati e più poveri.
Mossa Sette - Berlusconi smarrisce la capacità di gestire la sua immagine, forse pensando, in un afflato onnipotentistico, di poter fare di tutto e di più.
Mossa Otto - Berlusconi perde la capacità di gestire, con un adeguata organizzazione e non solo con l'autorevolezza della propria figura, le complessità, le pulsioni, le aspettative, gli inquinamenti e le derive concettuali esistenti in un grande partito di massa.
Mossa Nove - sbaglia l'impostazione della politica economica in un periodo disastroso per tutti e si pone in assoluto contrasto con la maggior parte dei paesi occidentali anche per merito del suo discutibile modo di "distinguersi" in Europa
Mossa Dieci - si dimette e lascia il paese in mano a Monti, portando alla debacle il proprio progetto politico, come pure i partiti di riferimento al medesimo. Molla le redini anche del partito che ormai da tempo galleggia senza direzioni spostato dalle correnti in una deriva senza fine. Come spesso succede quando non garantisci più "direzioni" ti mollano tutti, soprattutto quei "poteri" tutti italiani, impalpabili, indefinibili, ineludibili, imperscrutabili che sembra non ci siano, ma, sembra, siano necessari al "corretto" funzionamento della nostra opinabilissima forma di democrazia.

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