IN AMERICA NASCE IL "TEA PARTY" IN ITALIA C'E' SOLO "IL PARTY"
D'altro canto non sarebbero di discendenza Inglese, le "nobili" stirpi che popolano le sterminate distese di terra, interposte tra i due oceani, costituetesi in Federazione di Stati il 4 luglio 1776, se non utilizzassero il riferimento al rito del the' per descrivere un momento importante. Proprio per caratterizzare un elemento irrinunciabile e di costume per la cultura di matrice anglo sassone, da qualche tempo si sta concretizzando negli USA un curioso trend nella politica americana che lungi dall'essere improntata al proverbiale moderatismo che anima la sponda democratica e quella repubblicana, pur nelle loro significative differenze, e' nato il The Party. Non si tratta del Partito del The come in molti hanno capito, bensì un movimento che rievocando il famoso "Boston Tea Party" ("Ricevimento del tè di Boston" - fu un atto di protesta, avvenuto nel 1773, messo in atto da parte dei coloni americani e diretta contro il governo britannico, in relazione alle loro leggi sulla tassazione), mette in atto a sua volta una forma protesta contro la politica attuale di Obama, rea di aver introdotto troppo assistenzialismo statale, nella politica americana. La recente riforma sanitaria e' la cosa che proprio non va giù' ai membri del movimento Tea Party, la riforma che proprio in questi giorni sta facendo discutere ferocemente democratici e repubblicani, nel tentativo di far passare la Legge di Bilancio, in cui Obama indirizza il 24% del PIL americano verso la spesa pubblica e che i repubblicani vogliono bloccare al 20% del PIL medesimo. Democratici e repubblicani sono distanti tra loro per una mole di risorse economiche, quantificate in almeno 6 mila miliardi di dollari. Ed in questa cifra si sostanzia praticamente la copertura della riforma sanitaria fatta approvare da Obama circa 1 anno e mezzo fa. In America questo movimento si sta ingrossando sempre più' e alle elezioni di medio termine, di novembre scorso, ha rifilato una bella mazzata ad Obama. Il Tea party appoggiando i Repubblicani ha sottolineato come una larga fetta di americani non abbia gradito la riforma sanitaria e "l'invadenza" dello Stato che il Tea party vuole ridimensionato in un'ottica di "Do less" (fare meno). Mentre negli USA i cittadini sanno come farsi ascoltare, dai propri politici e governanti ed appena costoro sbagliano o non onorano le promesse elettorali, vengono dapprima avvisati e quindi cacciati da posizioni di comando o di potere, da noi invece del Partito del rito del The, abbiamo un partito permanente che si è piazzato al tavolo delle libagioni. Un partito che pur cambiando simboli, orientamento (sinistra, destra, centro), cambiando poco o nulla i protagonisti, sta affliggendo la popolazione da decenni.
Il nostro, diversamente dal Tea Party e' il Partito del Prosciutto, anzi dell'osso del prosciutto. Sono tutti li a rosicchiare senza aver chiaro il da fare, come farlo, dove farlo e quando farlo. Passano gli anni e tutto rimane uguale. Nessuna riforma, nessun miglioramento, anzi negli ultimi anni le cose vanno sempre peggio, con la disoccupazione che peggiora drammaticamente, con i giovani che non hanno alcun tipo di prospettiva, con la corruzione alle stelle, l'evasione fiscale al 38%, parentopoli, affittopoli ecc. ecc.
Si parla di tutto ciò' che non e' indispensabile, mentre delle cose importanti, ai politici e alla politica non frega quasi nulla. L'Italia affonda miseramente. Solo una vera rivoluzione che ci allontani da questa classe politica vergognosa ci può' salvare.
MASSIMO SCORRETTI
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