POLITICA E MAGNETISMO. GLI ATTORI DELLA POLITICA CONTEMPORANEA
La politica in Italia, per come e' congegnata, e' come una potente calamita. Un enorme magnete che catalizza ed attira le attenzioni e le mire degli imbecilli, dei profittatori e dei tanti frustrati che utilizzano il corto circuito della politica, per soddisfare le proprie pulsioni e le proprie ambizioni, sovradimensionate, rispetto alle reali capacita' e al proprio merito. In mezzo ai tanti, di cui appena detto, esistono poi, esigui nuclei di persone per bene e competenti che pero' la "politica dominante" utilizza come specchietti per le allodole, per dare lustro all'ambiente. Non possiamo nascondere che gli italiani percepiscono e considerano la politica, non come il palcoscenico "sacrale" dove qualcuno decide le sorti dei cittadini e di un popolo, in rigoroso ossequio all'etica, alla responsabilita', alla giustizia sociale, all'equita', ecc. Nulla di tutto cio'. La politica per gli italiani e' quell'oscuro contesto dove si perpetrano le piu' disdicevoli nequizie e dove chiunque vi sia, ne approfitta per riempirsi le tasche. Ovviamente, molti dei politici tirati in causa, si sbrigano ad aggiungere che non si puo' fare di tutta l'erba un fascio, tuttavia, la gente non la pensa come loro ed il fascio lo fa e forse non si sbaglia.
Parliamoci chiaro, quando parliamo di politica e profittatori, non parliamo di imbecilli. Tutt'altro. Li possiamo definire spregiudicati, arrampicatori, furbetti, "distratti" (coloro a cui qualcuno acquista case o intasca soldi senza accorgersene), ma di sicuro non imbecilli. E' proprio perche' esiste questa deprecabile ed inquietante categoria che la politica versa in condizioni agoniche. Proprio in quanto esiste la dicotomia profittatore (corruttore) - politico sensibile (corruttibile) che la politica e' agli estremi della degenerazione.
E' vero, d'altronde che la corruzione nella politica esiste ovunque, anche nei paesi cosiddetti "etici". Proprio in quei paesi, in cui l'etica calvinista impone regimi di rigore comportamentale ed istituisce paradigmi tra etica e responsabilita' ritenuti insormontabili. Parliamo di quei paesi dove il politico si dimette se copia una tesi di laurea, se trasferisce una multa stradale alla moglie e per altre "cosucce" ritenute, qui da noi, risibili. Anche in questi paesi c'e corruzione ed ogni tanto, qualcuno viene beccato con qualche dollaro, sterlina o euro che fuoriescono dalla saccoccia. Ma sono casi limite. Sono eventi statisticamente non significativi. Qui da noi, invece, facciamo le cose in grande. Corruzione su base industriale. I processi corruttivi sono para-istituzionalizzati, in ogni nodo di potere, ancorche' minimale, in ogni locus dove si annida un punto decisionale, ci scappa la mazzetta o la regalia. Perche' tutto cio' accade ? Perche' questa connivenza inscindibile tra politica e profittatori istituzionalizzati ? La risposta e' semplice: perche' il meccanismo parte dalla politica e dai politici, legati, chi piu' chi meno, in una ragnatela multivariata d'interessi, in cui convergono molti attori di diversa estrazione (PF inclusi), tutti egualmente animati da un unico interesse, ops scusate, volevo dire da due interessi: da un lato l'arricchimento smisurato, dall'altro la gestione dei centri di potere. Il tutto, utilizzando i corto circuiti (le vie brevi) della politica. Utilizzando quelle vie occulte che da anni la politica ed i politici, sistematicamente e metodologicamente, hanno creato, "istituzionalizzandole", per far "circolare" il danaro. Perche' nessuno li persegue e quasi nessuno finisce in galera ? Semplice. Il sistema tende all'autoconservazione ed all'automantenimento. Tutti coloro, utili al porre in essere queste due funzioni, sono collocati all'interno del sistema medesimo. Se poi qualcuno in galera ci finisce, ci rimane poco e poi torna a fare quello che faceva prima. Niente cambia in Italia. Anzi, a volte, gattopardescamente, tutto cambia, nella forma, per restare uguale a prima, nella sostanza.
Le persone normali o le persone che possiedono reali capacita' o skills, se ne stanno ben lontane dall'universo multivariato della politica e, laddove tentano un timido avvicinamento per dare qualita' al sistema, vengono immediatamente marginalizzate per paura che possano "scalzare" i mediocri e la mediocrita' dilagante, entita' ben incardinate al centro del sistema, issate a controllori e regolatori dei processi gestionali della politica.
Politica e Magnetismo sono due entita' ancora inscindibili.
MASSIMO SCORRETTI
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