BERLUSCONI "ASSEDIATO" COME IL GENERALE CUSTER A "LITTLE BIG HORN"
Berlusconi sta facendo tutto da solo, si è cacciato, lentamente, in un vicolo cieco, dal quale sarà ben difficile che riesca ad uscire, integro politicamente.
Ormai il presidente e' quasi completamente accerchiato, si tratta di un vero e proprio assedio. Una lenta agonia che per testardaggine ed irriducibilità del protagonista, potrebbe costarci assai cara. Ogni giorno, c'è di che spaventarsi aprendo le pagine dei giornali o scorrendo le news sulla rete. Anche volendo depurare, dalla faziosità e dalle tendenziosità, gran parte delle notizie che in qualche modo i "media" - nella loro più larga accezione - ci propongono, non si può non accorgersi che stiamo passando un gran brutto momento. Sotto tutti i punti di vista, la gente arranca, non ha soldi, non ha lavoro stabile e sicuro, non è tranquilla, nè serena.
Purtroppo la gente, non va molto per il sottile e se la prende con chi è a "cassetta" a condurre quella che appare essere una sconquassata diligenza. Ed a cassetta c'è proprio lui: il Cavalier Messer Berlusconi.
Sembra quasi di assistere al tragico epilogo cui andò' incontro, il coraggioso quanto incauto, generale Custer - comandante del 7° cavalleggeri US - allorché si andò spontaneamente ad infilare nella trappolona di Little Big Horn, nel freddo Montana degli USA, cadendo tra le braccia di colui che passò alla storia come un grande capo indiano: Toro Seduto (Tatanka Liotanka). Berlusconi, dal canto suo, non è assediato dagli indiani Sioux, Araphao e Cheyenne, come fu Custer, ma in un certo senso è come se lo fosse, visto il polimorfo battaglione che ormai gli si è collocato contro e che lo ha lentamente ed inesorabilmente accerchiato.
Magistrati e PM da più' lati, ex alleati politici, da lui maldestramente allontanati (Casini e UDC), ex alleati politici fatti fuori in maniera a dir poco stupida (Fini ed il FLI), l'opposizione politica - attrice più debole in questo assedio - capeggiata da un Toro Seduto, con tante idee originali, quanti capelli ha in testa, da una CGIL che per buona sorte del cavaliere, è attualmente in mano ad una signora, fiacca ed incapace di incidere sulle dinamiche oppositive al governo ed ancora Confindustria, quindi un buon 70% di stampa e media informatici, un tam tam antiberlusconiano, incessante, sui social forum ed ancora le banche ed i cosiddetti poteri forti, la stampa estera, agenzie di rating, gran parte dei leader europei, di cui il cavaliere, per un verso o per un altro (vedi la Merkel), si è riuscito ad alienare le simpatie.
Pochi giorni sono, anche il Gran Consiglio dei vescovi italiani (CEI), ha calato la scure sul collo del Cavaliere, bollandolo, anche se indirettamente, senza mai pronunciarne il nome, di "amoralità". Sua Eminenza Bagnasco ha usato toni insolitamente forti, parlando di un'aria politica "appestata" e da "purificare". Una mazzata di cui si ricordano pochi precedenti recenti.
Pochi giorni sono, anche il Gran Consiglio dei vescovi italiani (CEI), ha calato la scure sul collo del Cavaliere, bollandolo, anche se indirettamente, senza mai pronunciarne il nome, di "amoralità". Sua Eminenza Bagnasco ha usato toni insolitamente forti, parlando di un'aria politica "appestata" e da "purificare". Una mazzata di cui si ricordano pochi precedenti recenti.
Least but not last, la banda di inciucioni, arruffoni, profittatori, affaristi, sedicenti politici e mediocri collaboratori che, sia davanti che dietro le quinte, lo affiancano, contribuendo significativamente nel determinare il suo indebolimento e progressivo affondamento.
Non manca quasi nessuno, in quello che ormai sembra un autentico accerchiamento. Anzi, a ben vedere, dovremmo aggiungere un ultimo, velenoso, elemento, protagonista di questo assedio: la crisi economica mondiale e le compromesse condizioni economiche italiane, osservate dal punto di vista del mercato (causate dal debito sovrano) che hanno acuito la debolezza politica e la credibilità complessiva del nostro paese.
Il triste ed inesorabile declino, di un uomo intelligente e brillante che ad un certo momento della propria parabola evolutiva, ha smarrito la stella polare e si è perso.
In molti si sono aspettati ben altro da quest'uomo politico che per tanti ha rappresentato un avamposto fondamentale per veder affermare l'idea di un Italia liberale e anti comunista. Ha ravvivato il sogno di un' Italia, migliore, più forte, più credibile, senza, tuttavia, fare in modo che il sogno si trasformasse, almeno parzialmente, in realtà.
Impossibile pensare di riproporre la figura del Cavaliere, per un prossimo mandato elettorale.
Berlusconi ha avuto le sue chance, fallendo l'obiettivo che era, tuttavia, difficile ed ambizioso. Adesso occorre riformare, urgentemente e profondamente, il nostro Paese, per farne un Paese più moderno e più semplice, in cui si possa ambire di vivere (molti presupposti già ci sono).
Difficile capire chi, oggi, nell'area del centro destra, della moderazione e dei conservatori, possa assumersi l'onere di guidare, credibilmente, una coalizione.
Massimo Scorretti
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