QUELLE INSOSTENIBILI DISCREPANZE TRA POLITICA E GENTE COMUNE

I politici di tutti i partiti si lamentano, storcono la bocca, hanno di che ridire, anche se lo fanno sottovoce, sussurrando, circa la situazione d'insofferenza, di critica aspra, di dileggio che la gente comune ha adottato, ormai tout cour e senza mezzi termini, nei confronti della politica in generale e dei politici, piu' o meno di tutte le razze, in particolare. La gente, di certo, non ci va leggera ed e' proprio il caso di dire che ama fare di tutta l'erba un fascio, infischiandosene di stare li a sottilizzare, andando a ragionare caso per caso, partito per partito e politico per politico. La gente mena giu' mazzate sui politici perche' e' stanca di assistere a tutto cio' che accade nel nostro paese, da tempo immemore, dovendo, in piu', tirare la cinghia fino all'ultimo buco. La corda evidentemente è stata troppo tirata ed alla fine si è rotta, con tutte le conseguenze del caso. Si è creata una netta cesura tra corpo elettorale e classe politica, si è acuita quella storica ed atavica diffidenza che ha fatto sempre ritenere il politico come colui che e' li per curare gli affari propri e dei propri stretti clientes. Un sistema elettorale, a dir poco ignobile, sia per struttura che per connotato creativo che giace ancora totalmente immodificato, porta in Parlamento persone prese e messe nelle liste elettorali dai segretari di partito che poi il popolino "ignorante" e' "costretto" a votare, senza sapere bene chi andra', attraverso il suo voto, a sedere sugli scranni parlamentari. Un sistema che puo' essere modificato solo da coloro che sono gia' seduti in Parlamento. Proprio da quei signori che oggi la gente comune vorrebbe, con un colpo di spugna, mandare a casa, per non vedere mai piu'. Ed allora la domanda che sorge spontanea e' la seguente: "Com'e' possibile immaginare che il sistema possa essere modificato, proprio da coloro che a seguito delle modifiche, con tutta probabilita', non siderebbero piu' in parlamento, perdendo tutti gli innumerevoli privilegi di cui godono"? L'elite che agisce su se stessa ridimensionando le proprie prerogative e privilegi. Vilfredo Pareto, sbotterebbe a ridere. Difficile aspettarsi, da coloro che oggi hanno il potere di legiferare nelle loro mani, una legge che dimezzi i parlamentari, diminuisca il numero delle camere, abolisca gli enti elettivi inutili, siano essi le Provincie, le Regioni, le Comunita' Montane, gli Istituti Statali che non servono a nulla, cassi le Agenzie Regionali, i Consorzi e chi piu' ne ha piu' ne metta. Una pletora di posti e postarelli che servono solo, o quasi, a creare piattaforme di collocazione strategica, nell'universo e nel sottobosco della politica, per amici e amici degli amici. Con quali finalita' ? La funzionalita' dei servizi e il bene della collettivita' ? Ma per carita', si tratta di postazioni che servono per fare politica, per orientare surrettiziamente il consenso e spesso per far girare soldi che poi, in parte, per un verso o per un altro, finiscono per ricadere nel gran calderone da ctrasimeno nutrono i partiti. Figuriamoci se qualcuno pensa ad abolire proprio quelle situazioni che sono utili per mantenere in vita la macchina della politica. Ed allora, la gente comune, dovrebbe ben immaginare che molto difficilmente qualcuno di coloro che oggi e' li a pigiare i bottoncini, con il quale si votano le leggi in parlamento, si metterebbe a presentare o a votare provvedimenti che in poco tempo, riporterebbero la politica ad una condizione di presumibile normalita'. Dimenticatevelo. Faranno finta, come al solito, ma poi, al dunque, i privilegi sovradimensionati, gli sprechi, le follie di quel sistema, rimarranno, intatte, al loro posto. Lo posso anche capire, e' antistintivo procurarsi delle afflizioni, delle limitazioni dolenti, ritornare con i piedi sulla terra, quando si e' abituati a volare, ridiventare persone comuni. Difficile pretendere tutto cio' da loro. Non lo faranno mai. Ed allora dovremmo inventarci una riforma rivoluzionaria del sistema. Modificare la costituzione, per inserire una clausola perentoria e di salvaguardia per la gente. Una clausola in grado di poter aggirare le lobby della rappresentanza politica e che votata dalla gente, sarebbe in grado di far decadere, non un governo, ma un intero sistema politico. Non una rivoluzione cruenta, bensi' un'espressione di volonta' popolare - votata dal 50% dei cittadini italiani - con il quale si manda a casa, con effetto immediato, una legislatura di parlamentari non piu' graditi. Inserire, inoltre, in una Riforma costituzionale, la possibilita' per la gente di presentare proposte di legge in maniera semplice, al di fuori del Parlamento che siano votate attraverso internet da tutti gli italiani e che diventino leggi con effetto immediato. Ci vorrebbero accorgimenti tecnici particolari, controlli e contro controlli, ma la tecnologia oggi lo consentirebbe. Un modo per affrancarci da una rappresentanza che sempre di piu' verra' percepita come ingombrante e obsoleta, in grado, non di velocizzare il disbrigo della cosa pubblica, ma solo di rallentarla. La gente sempre meno vorra' intermediazioni di rappresentanza, ma vorra' dire la sua direttamente e partecipare. Ipotesi del futuro? Forse, ma di un futuro non troppo lontano, vista l'aria che tira.
Massimo Scorretti

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